Non nobis Domine 27

Racconta il Vangelo di Luca (11, 29-32): «Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui”».
La salvezza è fondata sulla penitenza, sul pentimento del nostro essere umani. Non ci potrà essere salvezza per questa “generazione malvagia”, se non si sbarazzerà del suo orgoglio, che deriva dalla nequizia del peccato originale. Com’è accaduto a Giona, la nostra piccolezza e la nostra debolezza producono in noi il desiderio di fuggire. Siamo inviati da Dio da una parte, ma ci indirizziamo verso la parte opposta. Invece, dobbiamo affrontare e sopportare quel peso, che è lì e dobbiamo chiedere perdono a Dio. Questo la Chiesa deve fare: invitare alla penitenza.