Non nobis Domine 23

Nell’unica sua lettera a noi giunta, san Giuda Apostolo, soprannominato Taddeo – fratello di Giacomo e cugino di Gesù Cristo sia da parte di san Giuseppe, sia da parte di Maria Santissima, il santo delle cause perse, come viene chiamato – esorta a «combattere vigorosamente per la fede, che è stata data una volta per tutte ai santi». «Ricordatevi», scrive, «quel che vi è stato predetto dagli Apostoli del Signor Nostro Gesù Cristo, i quali vi dicevano che negli ultimi tempi sarebbero venuti degli schernitori, che vivranno secondo i loro istinti nell’empietà. Costoro son quelli che generano le divisioni, animaleschi, privi dello Spirito. Ma voi, carissimi, edificando voi stessi sopra la santissina vostra fede e pregando per virtù dello Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, aspettando che la misericordia del Signor nostro Gesù Cristo vi dia la vita eterna. Intanto, correggete gli uni, dopo averli convinti; altri salvate, strappandoli dal fuoco; di altri abbiate pietà mista a timore, odiando perfino la veste macchiata dalla carne».
Preghiamo perché i nostri figli si preservino sempre dall’empietà e dal male, amino se stessi per soccorrere il prossimo, percorrano il sentiero dell’umiltà, della bontà di cuore e quindi della carità, si conservino nell’amore di Dio e confdano nella Sua Provvidenza, vivano senza peccato, immacolati e si ritrovino un giorno davanti alla Sua Gloria, in esultanza e nella gioia.
Auguriamoci che la bontà del Cretarore di tutte le cose permetta che si manifestino nuovi santi tra noi. Abbiamo bisogno estremo degli esempi e delle vite di uomini e donne come san Giovanni Bosco, san Filippo Neri, san Benedetto da Norcia, san Francesco, santa Chiara, santa Caterina da Siena, san Bernardo di Chiaravalle, san Giuseppe Moscati. Per citarne solo alcuni, insieme ai grandi monaci del primo millennio cristiano, di quel Medioevo che tanto viene disprezzato perché fu un millennio di grande penitenza e di timore di Dio. Il materialismo, il consumismo, il modernismo e l’ateismo che viviamo e che corrodono le coscienze, possono essere sconfitti solo da anime che si pongano solo al servizio di Dio, pregando, amando il prossimo, guardando solo il Cielo e che siano riconoscibili come grano in mezzo alla zizzania.