Il fallimento del Governo Meloni
Il nulla. Questo esprime il Governo di Giorgia Meloni a distanza di otto mesi dal suo insediamento. Su tutti i fronti. In altri tempi e con altri statisti, l’Italia avrebbe certamente preso seppur uno straccio d’iniziativa politica di pace rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina, invece di continuare a servire l’amministrazione americana, che ha fomentato il conflitto sin dal 2014, poi con l’imposizione dell’invio delle armi da parte dei Paesi alleati, con le sanzioni e sta ora cercando di destabilizzare dall’interno il regime di Putin, con il rischio sempre più concreto che quel conflitto si trasformi in una catastrofe per l’intera umanità. Rispetto ai rapporti con l’Europa, la discussione riguarda solo il MES – il salvastati, come si dice – e il PNNR, entrambe misure che la burocrazia europea presta a debito, per tenere sotto scacco i Paesi aderenti, senza intraprendere una sola azione che abbia come scopo l’affermazione della sovranità, dell’identità e della dignità italiana. Semplicemente non esiste un piano di rilancio dell’economia – devastata dai Governi Conte e Draghi, che con la cosiddetta emergenza hanno messo in ginocchio le imprese, decretandone il fallimento nel numero di centinaia di migliaia – e delle opere pubbliche, di cui il Paese ha estremo bisogno, salvo l’idea immaginifica e traballante del Ponte sullo Stretto. I milioni di famiglie povere vengono lasciate al loro destino, senza alcun sistema di difesa e protezione sociale. La sanità pubblica resta completamente allo sfascio, soprattutto al Sud, dove il bene costituzionale della salute viene sostanzialmente sottratto. Sulla Giustizia, si profila una stretta sulle intercettazioni e non viene presentata una riforma sui problemi veri, che incancreniscono da anni l’intero sistema: la durata dei processi, l’obbligatorietà dell’azione penale, la responsabilità dei magistrati, la separazione delle loro carriere e gli incarichi extra-giudiziari. Il tema cruciale dell’invecchiamento della popolazione – determinato dal calo demografico e dal diritto di aborto, che ha assassinato oltre sei milioni di italiani in cinquant’anni, strettamente legato alla crescita del numero dei migranti, che entro pochi anni saranno i dominatori nel nostro territorio, come volevano i teorizzatori del piano di sostituzione della popolazione occidentale – viene considerato inesistente. Invece di rifondare da zero l’intero sistema scolastico – corresponsabile della formazione del “popolo più analfabeta e della borghesia più ignorante d’Europa”, come Pier Paolo Pasolini faceva dire a Orson Welles nel film “La Ricotta” del 1963 – si agisce nel solco tracciato dal modello comunista e post-comunista, che ha prodotto da un lato l’insegnamento sin dagli asili e dalle scuole elementari della teoria del gender e della possibilità di cambiare sesso e, dall’altro, in base ai dati OCSE, l’ultimo posto degli studenti italiani nella classifica relativa alla comprensione di un testo. Nonostante i proclami fatti prima e dopo la campagna elettorale, si continua a celare la verità sulle responsabilità – almeno, morali e politiche – di coloro che hanno decretato i lockdown, terrorizzando la popolazione, oltre ad introdurre l’obbligatorietà del siero genico, che ha già provocato l’aumento devastante delle malattie tumorali e cardiovascolari rispetto al passato.
Chi scrive, non nutriva alcuna aspettativa nei confronti di questo Governo e non nutre alcuna speranza nell’intero sistema politico italiano, capace di portare agli altari un peccatore impenitente o di odiarlo, a seconda dei moti d’invidia o d’interesse. Viviamo in un Paese che esprime l’essenza del tempo che viviamo: quello della menzogna e della barbarie. Così, la nostra vita grama, tutta volta alla soddisfazione dei piaceri materiali e svincolata dalla dimensione spirituale, è avvolta dalle nubi dei peccati e della malvagità, privata in tutti i suoi ambiti dei buoni sentimenti, dell’amore per Dio, per se stessi e per il prossimo, dell’educazione alla virtù dei singoli, del popolo e dei suoi governanti.
Solo chi ha immeritatamente ricevuto il dono della grazia vive il privilegio di comprendere quello che sta avvenendo nella società italiana: il disperato tentativo di Satana di sottrarre a Dio le anime che Gli sono rimaste fedeli per conquistarle per sé. È una purificazione collettiva alla quale siamo sottoposti da Dio perché si compia un bene superiore. Questo è il disegno che viviamo, nel quale dobbiamo coltivare il Bene e riconoscere il male per concorrere a sconfiggerlo, dobbiamo patire per salvare la nostra anima ed anche per espiare i peccati di coloro che non riescono a comprendere quello che avviene.
Quando invio il mio ultimo libro LE SFUMATURE DELLE TENEBRE – I lupi sono usciti dalle loro tane – di cui sono rimaste poche copie – scrivo questa dedica: “Nel mondo avrete afflizioni, ma fatevi coraggio: Io ho vinto il mondo”. Dice così Gesù Cristo nel Vangelo di Giovanni (16, 33). Guardiamo sempre a Lui e alla Sua vita terrena, per comprendere come debba essere la nostra.
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