Non nobis Domine 30

Il Regno dei Cieli che cresce, il grano che cresce, ha in mezzo la zizzania e bisogna smetterla di scandalizzarci che ci sia la zizzania. Se è opera di Dio, avrà in mezzo la zizzania, perché il nemico non va a seminare dove la zizzania è inutile, ma la mette nell’opera di Dio. Consideriamo un criterio: c’è della zizzania? Bene, vuol dire che l’opera è buona. Quando il popolo di Dio era sapiente, non si scandalizzava del male. Lottava tutti i giorni contro il male, in sé e negli altri, ma non metteva in questione l’opera di Dio perché c’era di mezzo la zizzania. Questo significa ragionare secondo la realtà. Avere la piena consapevolezza che arriverà il momento del giudizio, che inizierà dalla zizzania e sarà bruciata, come dice la parabola. Ci sarà il giudizio, ma sarà in funzione dell’opera della Grazia, del Regno dei Cieli.
Tutte le opere dei santi hanno avuto in mezzo la zizzania, ma il dramma è che il nemico ha trovato dei discepoli in coloro che per strappare la zizzania, hanno tentato di distruggere l’opera dei santi. Leggiamo la vita di san Giovanni Bosco, di san Filippo Neri, di tanti santi, ecco che arrivano i discepoli del nemico, commissariano tutto perché vedono il male. Certo che c’è il male, ma guardiamo l’opera. Questo è un inganno di tutti i tempi: ci sono coloro che pensano di lavorare per il Regno di Dio ed invece lavorano per il nemico, perché strappano il grano con la zizzania.
Cosa bisogna fare, quindi? Bisogna essere coscienti che la vita è l’opera della Grazia che trasforma me e la realtà. Essere persone di grande preghiera, avere la mente sempre in Dio, perché altrimenti c’è il rischio di strappare il grano con la zizzania. Vivere la pazienza dei santi: la pazienza è la perseveranza viva, piena di commozione per il miracolo della Grazia.
Rileggiamo sempre la parabola del grano e della zizzania. Di fronte al grano e alla zizzania è molto facile ragionare come il mondo, ma al mondo non interessa nulla di se stesso, non interessa la vita vera. Il mondo è sciocco. Viviamo sempre l’intelligenza della fede.