Non nobis Domine 17

La vita avanza e affiorano i ricordi di quello che fu. Dettagli. Situazioni vissute. Affetti. Perdite di persone che amavi. Voci che cerchi di ricordare. Cose che ti mancano. Nostalgie. Tante. La dimensione del tempo si dilata. Sembra un’altra vita. Davvero l’ho vissuta?, ti tici. Davvero quelle persone che appartengono alla memoria lontana mi appartenevano ed io appartenevo a loro?
Domande vere, ma vane. Dal principio alla fine – questa la verità – tutto era stato già previsto e scritto nei minimi particolari. Abbiamo vissuto quel che Dio aveva preparato per noi e tutto quello che è avvenuto è stato per il nostro bene. Man mano che le cose accadevano non ce ne siamo accorti, abbiamo anche sofferto, ma è stato proprio così. Tutto è volato via, non l’abbiamo afferrato, né l’abbiamo inteso nella sua profondità. Non potevamo. Non ne eravamo capaci, allora. È stato, però. Quindi, è servito per la nostra vita.
Il tempo vola, ma non ci è dato accorgercene. Non si ferma. Passa tutto troppo in fretta, quel tempo finito che viviamo su questa terra. Niente, rispetto all’eterno, per il quale siamo stati creati e i nostri genitori ci hanno messi al mondo per volontà di Dio. È questa la nostra realtà: non apparteniamo al tempo finito, ma a quello infinito, al quale quasi mai pensiamo, la cui realtà non possiamo immaginare. Per sopravvivere e barcamenarci, ci ancoriamo alle cose di questa terra, tutte caduche, tutte destinate a perire. Se alzassimo, solo per un istante, gli occhi al Cielo – astraendoci dalla realtà della nostra vita, quella attuale e quella legata ai ricordi del passato – potremmo imparare a prefigurare la nostra vera vita, a dedicarci a quelle che una volta venivano chiamate “Opere di Misericordia Spirituale e Corporale”, come insegnava il Catechismo e come ora la Chiesa non insegna più. Andiamo a ritrovarle, allora, su qualche testo antico: sono tutte azioni concrete da compiere per guardare al Paradiso, per abbandonare i ricordi che non ci apparterranno più, per guardare alla morte, che arriva per tutti, senza paura e per attendere, fiduciosi, la visione beatifica di Dio.