L’abominio della desolazione
Gli uomini della Chiesa di questo tempo hanno siglato un patto con il principe delle tenebre. Al posto di Gesù Cristo hanno adorato e intronizzato feticci presso la Cattedra di san Pietro, usurpandone la sacralità e imponendone la sua riconsacrazione, che purtroppo non è avvenuta. In nome di un becero pacifismo, di un intollerabile ecumenismo e di un dialogo che proviene direttamente dal Maligno, hanno reso le religioni tutte uguali, ignorando dolosamente che in base alla Parola del Verbo porta alla salvezza eterna solo la religione Cattolica, Apostolica, Romana. Tutto il resto è paganesimo. Hanno consentito che l’ideologia della morte divenisse dominante in Occidente, distruggendo la famiglia e impedendo la natalità. Hanno permesso che il delitto d’aborto fosse di consuetudine assolto. Non hanno giudicato leggi emanate dagli uomini rivolte contro Dio, come quella delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e quelle che hanno sdoganato l’eutanasia. Hanno profanato l’indissolubilità del sacramento del matrimonio, garantendo che ai divorziati risposati fosse data l’Eucaristia. Si apprestano ad aprire il ministero sacerdotale alle donne, alle quali hanno già concesso, di fatto, il diaconato. Hanno cambiato la Liturgia, trasformando la Santa Messa, che è celebrazione incruenta del sacrificio di Cristo, in un rito sacrilego. Hanno imposto la Comunione sulla mano, che profana il Corpo di Cristo, Vivo e Vero. Hanno inaugurato un Sinodo, della durata di due anni, che ha l’unico compito di tentare di liquidare definitivamente la Chiesa. Hanno stretto un patto scellerato con il potere civile e politico nella gestione di un virus fabbricato in laboratorio, che ha l’obiettivo – insieme al “rimedio” di un farmaco genico sperimentale – di ridurre la popolazione, stravolgere l’assetto socio-economico di vaste aree del mondo, opprimere la libertà e la dignità delle persone, rendendole schiave e burattini, costruire sui totem dell’Ecologismo, del Nuovo Umanesimo e del Transumanesimo, della Scienza e della Tecnologia, il Nuovo Ordine Mondiale, anticristico, ideato dal potere massonico mondiale, primo nemico del Cristianesimo e dalle organizzazioni ad esso affiliate. Il Capo di questa gerarchia si appresta assai probabilmente a dimettersi – come ha più volte annunciato – per completare il suo disegno.
I peccati degli uomini di questa Chiesa si aggiungono ai nostri e ricadono su tutti noi. Per questo stiamo patendo, su questa Terra, un’anticipazione dell’Inferno.
Satana ha offuscato gli occhi dei membri della gerarchia ecclesiastica, si è impadronito delle loro menti e dei loro cuori, ha impedito loro di dire una sola parola di Verità su tutto quello che riguarda la vera vita degli uomini, che non è quella di questa “città”, ma della “città” che Dio ha preparato per i Suoi amici. Le omissioni di questa gerarchia hanno così permesso ad altri uomini, che non hanno trovato nessuna opposizione terrena, di ergersi a demiurghi delle vite di altri uomini. Poveri illusi, mistificatori e pusillanimi.
A coloro che vivono l’abominio della desolazione, Gesù, che è Maestro di Giustizia e Misericordia, dice: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via» (Gv 14, 1-4).
Seguiamo quella via, incoraggiamoci nella fede di sempre, come disse san Vincenzo di Lerins: «Bisogna avere la più grande cura nel ritenere ciò che è stato creduto dappertutto, sempre, da tutti (…). Seguiremo l’universalità se confesseremo come vera e unica fede quella che la Chiesa intera professa per tutto il mondo; l’antichità se non ci scostiamo per nulla dai sentimenti che notoriamente proclamarono i nostri santi predecessori e padri; il consenso generale, infine se, in questa stessa antichità, noi abbracciamo le definizioni e le dottrine di tutti, o quasi, i Vescovi e i Maestri».
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